Gruppo di Cosimo abbraccia la logica kaizen per generare saving ed abbattere gli sprechi.
La parola 𝗸𝗮𝗶𝘇𝗲𝗻 nasce dall’unione di due termini giapponesi, KAI (cambiamento, miglioramento) e ZEN (buono, migliore) ed è intesa come “miglioramento continuo”, “cambiare per vivere meglio”.

In ambito industriale è riferito all’efficienza dei fattori produttivi legati alla microeconomia aziendale attraverso lo sviluppo di Sistemi di Gestione finalizzati al contenimento dei costi di produzione.

La storia del Kaizen è indissolubilmente legata a quella della qualità in Giappone dopo la seconda guerra mondiale. I prodotti giapponesi, negli anni cinquanta, erano percepiti dal mercato come scadenti e imitazioni dei prodotti americani. La sfida del Governo giapponese era di ribaltare la situazione in 10 anni attraverso la massiccia introduzione del controllo qualità nell’industria manifatturiera. Kaizen divenne così una delle pratiche fondamentali dietro la produzione Lean anche negli Stati Uniti e successivamente nella gestione Lean Production.

𝗠𝗮 𝗾𝘂𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗱𝘂𝗿𝗮 𝘂𝗻 progetto 𝗸𝗮𝗶𝘇𝗲𝗻?
I progetti kaizen non hanno fine: si parte del concetto che il miglioramento è continuo, di conseguenza anche dopo un kaizen è possibile intercettare ed eliminare nuovi muda (sprechi).

“Se ci si ferma a gioire del primo kaizen, non si nota il germoglio del successivo e anzi lo si recide con le proprie mani” (Yoshihito Wakamatsu)

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